Sono sempre più convinto che il dialogo sia lo strumento più efficace a disposizione per la risoluzione dei conflitti, reali o potenziali. Mi sento, pertanto, di condividere completamente le idee di Mauro Magatti sul Corriere della Sera del 9 gennaio. Purtroppo, è invalsa l’idea che sostenere il dialogo equivalga ad essere “buonisti”, quasi che si tratti di rinunciare a priori alle proprie idee. Si tratta di un pregiudizio difficile da abbattere. Il punto è un altro, invece: il dialogo è lo strumento più efficace a nostra disposizione ed esso è etico ed insieme efficace. L’etica non può aver paura di misurarsi con la concrezione delle vicende umane, e dunque anche con la questione della sua efficacia, della sua applicabilità. Sempre che non si voglia rifugiarsi in un mondo tanto ideale quanto disincarnato.
Perché tutto questo sia possibile, è necessario che di dialogo si parli, che se ne definiscano sempre più i connotati. È proprio nel silenzio di cui questi concetti sono circondati che i pregiudizi proliferano.
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