Due ingredienti sono necessari al vivere.
Il primo, la gestione, prevede una amministrazione delle facoltà e dei mezzi, di tutto ciò che deve essere coordinato perché la vita stessa possa essere accortamente condotta.
Il secondo ingrediente, la visione, indica le mete che devono essere tenute presenti, a volte immaginate, perché la gestione dell’ordinario possa avere un senso, cioè trascendersi alla luce di qualcosa che continuamente la supera, dall’interno.
Mi sembra che quanto da Ferdinando Camon lamentato rientri esattamente in questo schema. L’auspicio di Montini che oggi abbiamo bisogno di testimoni potrebbe probabilmente essere aggiornato dicendo che il mondo d’oggi necessita di visionari, ché di burocrati dell’ordinario ve n’è fin troppi.